Esiste una direzione unica, chiara verso cui si sta dirigendo, in questo momento, tutta la nostra vita? di Massimo Orlandi
MASSIMO ORLANDI ci delizia con questa profonda recensione di "FANGO" di Stefano Nava da pochi mesi in tutte le vostre librerie di fiducia. Siamo veramente grati a Orlandi, grande artigiano della parola tra i fondatori di Romena, per essere entrato così nell'estetica di Stefano Nava e nelle istanze del suo libro da noi pubblicato. Grazie
Esiste una direzione unica, chiara verso cui si sta dirigendo, in questo momento, tutta la nostra vita? E’ una domanda che val la pena porsi, ogni tanto, per capire, se siamo sulla strada giusta e se stiamo dando il giusto valore a ciò che stiamo vivendo.
In ogni momento, infatti, dentro di noi si muovono direttrici che ci spingono verso luoghi diversi e talvolta contrapposti: una strada conduce verso le relazioni umane, una si dirige verso la nostra vita lavorativa, una ancora spinge verso i nostri sogni, una verso l’appagamento di bisogni concreti e terreni, una infine si indirizza verso la parte più intima di noi, verso chi siamo e il motivo per cui stiamo al mondo.
Sono strade diverse, ma ognuna contiene un grado di necessità, e quindi sono tutte da percorrere. Molto spesso, però, seguirne una significa sacrificare le altre. Così capita il periodo in cui sei immerso nel lavoro e trascuri le relazioni familiari, quello in cui le necessità economiche spingono e non riservi neanche un poco del tuo tempo per te, per dare ragione del fatto che sei al mondo.
Queste disarmonie sono all’origine di molti dei nostri malesseri e delle nostre inquietudini.
Nè ci può aiutare uno sforzo di mediazione: la mediazione razionale è, spesso, un compromesso che invece che farci recuperare le strade, ce le fa perdere tutte.
Occorre dunque guardarsi, costantemente, dentro. Riconoscere il nostro momento, riaggiustarsi, riequilibrarsi, sapere consapevolmente che se una strada in quel momento, per qualche motivo, risulta privilegiata, occorre tener vive anche le altre.
E’ un gioco complesso, ma è il più naturale e il più importante: è il gioco del vivere.
Stefano Nava ha scritto questo libro avendo ben presente la questione e offrendosi una chance preziosa: si è infatti collocato nel punto di equilibrio del gioco, ritagliandosi uno spazio virtuoso all’incrocio di tutte le strade.
Ha cercato così di tenere tutto insieme: i suoi talenti con i suoi affetti, i valori della sua vita con gli incontri che l’hanno segnata, la sua mano di artista con la sua mente riflessiva, i suoi sogni di uomo con la sua passione concreta per la vita.
Ha preso tutte le strade della sua vita e le ha convogliate nello stesso luogo, in un libro, lasciando ad ognuna il suo spazio, il suo respiro, la sua bellezza.
L’arte inventa l’impossibile: per questo l’impossibile è riuscito a Stefano. Perché dentro questo libro lui ci ha messo tutto sè stesso, senza sacrificare nulla.
E siccome non voleva che questo processo avvenisse in una modalità esclusivamente razionale, quasi con un procedimento scientifico, ha preso tutte le parti della sua vita e le ha impastate insieme con sapienza artigiana e con un richiamo biblico, pensando al Dio della Genesi che plasma l’uomo con la polvere del suolo.
In “Fango” Stefano ci offre quindi la sua identità, o almeno ciò che di quell’identità è riuscito a trovare guardandosi dentro: ci sono i valori in cui crede, c’è la sua fede cristiana e le figure che nel Vangelo lo hanno fatto innamorare, ci sono i suoi cari, la sua famiglia, i suoi genitori, ci sono le sue opere poetiche e pittoriche.
“Eccomi”, è come se ci dicesse affacciandosi idealmente alla porta di ingresso di questo bellissimo volume, con quello sguardo affilato nel quale il sorriso sembra non trovare mai abbastanza spazio, ma si dà sempre da fare per cercarlo.
“Io lo so che non sono solo /E rido e piango / e mi fondo con il cielo e con il fango” canta Jovanotti.
E anche Stefano canta, e si fonde con il cielo grazie al fango, e dentro quel fango ci sono tutti i colori della sua vita, impastati con le esperienze, gli incontri, le letture, le passioni, le consapevolezze, i sogni.
Per aiutarci a riconoscere il ‘suo’ fango Stefano ha messi in fila ordinatamente tutte le parole chiave della sua vita e le ha raccolte in tre spazi “Soffio, acqua, terra”, scegliendo cioè gli stessi ingredienti della creazione dell’uomo; ha poi distribuito i suoi pensieri lungo ampi filari di storie, storie di incontri, storie di Vangelo, storie di valori, storie di persone care, mettendo alla fine di ogni filare uno dei suoi meravigliosi dipinti, per lasciarvi sfociare le parole e allargarle.
Canta Stefano, con voce ispirata e poetica, mentre impasta i suoi capitoli, e balla pure, danzando con le parole e le immagini, in un concerto di sé che non diventa mai né egocentrico né individualista. Nel libro, infatti, parla di sé solo in relazione al tutto, solo per evidenziare come, in fondo, il compito che si è assunto è quello che tocca a ciascuno di noi: riuscire a eseguire, nel miglior modo possibile, la propria nota inserendola nell’armonia dell’universo.
Il risultato è una bella danza, armonica, gioiosa. Una danza a cui chi legge partecipa volentieri, e finisce per immergersi, per coinvolgersi. E’ una festa della creatività, colta in tutte le sue declinazioni, e dell’umanità, percepita attraverso la sua forza d’amore.
Una festa in cui chiunque si può sentire accolto. Perché, al meraviglioso gioco della vita, tutti sono invitati a partecipare.
Massimo Orlandi è Giornalista e scrittore, è uno dei fondatori della Fraternità di Romena. Dal 1991 segue l’attività editoriale della Fraternità, dirige la sua rivista trimestrale e conduce gli incontri e gli eventi organizzati a Romena. Come scrittore, ha dedicato molti suoi lavori al racconto biografico del cammino di crescita umana e spirituale di testimoni speciali. Tra i suoi libri “Giovanni Vannucci, Custode della luce”, “In molti giorni lo ritroverai, incontro con Erri De Luca”, “Invisibile agli occhi" (con Wolfgang Fasser), “Lettere da Romena”, “Il morso del più. Incontri con Luigi Ciotti”, “Gianmaria Testa, la musica dei nostri silenzi” (tutti per le Edizioni Romena), “La terra è la mia preghiera, vita di Gino Girolomoni, padre del biologico” (Emi), "Abbi cura di me" (con Sinone Cristicchi, San Paolo) e "Romena. Porto di terra" (San Paolo).
Buone letture