Il ramo di mandorlo in fiore. Dalle immagini simboliche del profeta Geremia all'esperienza del mistero cristiano
Il rinnovamento biblico che ha caratterizzato il periodo postconciliare sta vivendo un momento critico, di passaggio. La centralità della Scrittura nella vita della Chiesa è ormai affermata unanimemente; la riflessione teologica è stata rigenerata dal contatto vivo con le "fonti" (Sacra Scrittura, padri). Però sarebbe illusione pensare che la Parola di Dio sia ormai entrata in profondità nella vita quotidiana dei credenti. Il punto discriminante è quello della spiritualità, di una spiritualità autenticamente biblica. Le Riflessioni di mons. Orlandini, sul testo biblico di Geremia, rispondono a queste esigenze per diversi motivi. Valorizzano una serie di immagini bibliche ricche di significato, suggestive, capaci di muovere il cuore dei credenti.
GUERRINO ORLANDINI: “Orlandini Guerrino, nato a Reggio Emilia il 3 luglio 1915 - ordinato sacerdote il 17 luglio 1938 - Laureato in Lettere presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore (Milano) - Insegnante di Lettere e Musica nel Seminario diocesano - Assistente diocesano della Gioventù Femminile di A.C.I. (1953-1968) - Direttore Assistente dell'Ufficio Liturgico Diocesano (1968-1995) - Vicario Episcopale per i Consigli Pastorali (1974-1990) - Collaboratore della rivista "Musica e Assemblea" (EDB) e della rivista "Celebrare Cantando" (Ed. S.Lorenzo). Autore di "Date al Signore splendida lode" (Collana "Musica-Liturgia-Cultura", LDC) e di "Perché la Messa sia una festa" (Ed. S.Lorenzo).”
- Copertina flessibile: 76 pagine
- Editore: San Lorenzo (1 giugno 1997)
- Collana: Sussidi biblici
- Lingua: Italiano
- ISBN-10: 8880710664
- ISBN-13: 978-8880710660
- Peso di spedizione: 81,6 g
Da "LA LIBERTA' del 6 FEBBRAIO 2016.
Risplende luminosa, quale stella nel firmamento del clero reggiano, la figura di monsignor Guerrino Orlandini per intelligenza, solidità spirituale, sapienza, amabilità, cultura, versatilità, gentilezza; così venerdì 29 gennaio, nell’omelia della solenne concelebrazione vespertina presieduta nella parrocchiale di Santo Stefano monsignor Paolo Rabitti, arcivescovo emerito di Ferrara-Comacchio, ha ricordato il presbitero, suo insegnante in Seminario.
Dieci anni sono passati dal 29 gennaio 2006, quando don Guerrino, quasi novantunenne, concludeva la sua vita dopo 67 anni di sacerdozio. Nel suo testamento aveva applicato a sé l’immagine dell’ulivo verdeggiante piantato nella casa di Dio. Nell’omelia della Messa concelebrata dal vescovo emerito Adriano Caprioli, dal vicario generale monsignor Alberto Nicelli, dal parroco don Daniele Casini e da numerosi sacerdoti, monsignor Rabitti ha tracciato un panorama della Chiesa reggiana del secolo XX caratterizzata da vari antesignani del Concilio, tra cui lo stesso monsignor Orlandini, docente ed educatore, “prete diocesano”, amante della bellezza ed essenzialità della liturgia e della musica sacra, ricercato direttore spirituale.
Dieci anni sono passati dal 29 gennaio 2006, quando don Guerrino, quasi novantunenne, concludeva la sua vita dopo 67 anni di sacerdozio. Nel suo testamento aveva applicato a sé l’immagine dell’ulivo verdeggiante piantato nella casa di Dio. Nell’omelia della Messa concelebrata dal vescovo emerito Adriano Caprioli, dal vicario generale monsignor Alberto Nicelli, dal parroco don Daniele Casini e da numerosi sacerdoti, monsignor Rabitti ha tracciato un panorama della Chiesa reggiana del secolo XX caratterizzata da vari antesignani del Concilio, tra cui lo stesso monsignor Orlandini, docente ed educatore, “prete diocesano”, amante della bellezza ed essenzialità della liturgia e della musica sacra, ricercato direttore spirituale.